Chiunque
debba attraversare lo stretto ci deve passare davanti, diceva Lucio,
“Sapore di città”, sarà il locale dei turisti, il locale dei
camionisti, con sale grandi, ben arredate, con vista sullo stretto, da lì
si può vedere la Sicilia come a due passi; Lucio era davvero
entusiasta. E poi Berlusconi farà il ponte! Rilancerà alla grande
Reggio Calabria.
Si era buttato a capofitto, lavorava anche 15 ore al giorno perché
tutto fosse perfetto; il datore di lavoro era un amico d’infanzia e
Lucio gli dedicava l’anima pieno di gioia, sentiva quel locale come se
fosse un po’ suo. E “Sapore di città” aprì e diventò realmente
un locale di successo come Lucio aveva immaginato, poi all’improvviso
la beffa, il suo licenziamento che arrivò come un fulmine a ciel
sereno, senza alcun chiarimento ma con tante scuse inutili.
Lucio non lo sopportò e scelse la via peggiore, pochi giorni dopo,
infatti, deluso e depresso come non mai, si buttò proprio nello
stretto.Nicola non capì neanche l’amico, anche se non si dava pace,
gli sembrava assurdo uccidersi per un licenziamento.
Lo stesso destino, di lì a poco, toccò anche a lui, una doccia fredda,
il suo capo lo mise alla porta e furono tante le porte alle quali bussò
invano.
E’ preso dallo sconforto, l’ansia lo assale, le cambiali firmate per
il corredo della figlia, il mutuo da pagare; da poco inoltre ha comprato
un’auto alla moglie, aveva fatto tutti i conti prima per far quadrare
il bilancio, ma non era servito a niente perché la crisi generale si
riversò anche su lui facendogli crollare tutti i piani, facendogli
sballare tutti i conti, facendogli crollare il mondo addosso.
Seduto su quella panchina del lungomare, sconfitto e deluso, non può
fare a meno di pensare all’amico Lucio, al vuoto interiore, alla
delusione cocente che prova dentro; non può fare a meno di pensare che
su 40 non era giusto che tutto quello succedesse proprio a lui e
solamente ad altri tre.
Purtroppo però la sua qualifica all’interno della ditta, che in quei
17 anni si era spostata in altri settori, non era più contemplata, il
“cementista formatore” che c’entrava in un’industria di
lavorazione marmi – onici e graniti?
Ora capisce perché Lucio si è buttato a mare, la delusione, le
amarezze, la rabbia interiore piegano anche l’uomo più forte.
Non sa che fare, ma certo non seguirà l’esempio di Lucio; lui ha due
donne che lo aspettano e confidano in lui, deve risollevarsi, trovare un
nuovo lavoro; sua moglie ottimista da sempre gli ripete di continuo che
sarà questione di poco tempo, di un po’ di pazienza…
Ma i giorni scorrono, ne sono già passati 15 e ancora niente di nuovo,
come se non bastasse, la macchina di sua moglie è stata tamponata al
parcheggio e non si sa chi sia stato, il preventivo fatto dal lattoniere
ammonta a 3.950.000 lire, e dove trovarli?
Un amico fortunatamente si offre di tenergliela in garage fino a quando
potranno aggiustarla.
Il 18° giorno stanno cenando, bene o male, nel silenzio più cupo, con
la TV spenta, forse per la prima volta da anni, ma cosa importa, in
fondo è solo fuorviante, dà ai nervi e poi devono parlare della loro
situazione familiare, quando ad un tratto suona il campanello di casa.
Con grande sorpresa è il loro testimone di nozze, mentre gli offrono da
bere e dopo che lui si è scusato per la lontananza degli ultimi tempi,
gli viene proposto di partecipare ad un sistema al Totogol, nel quale
una quota costa 1.200.000 lire.
Ma come riuscire a decidere di spendere quella cifra se in cassa hanno
solamente 1.712.000 lire? Sarebbe pazzesco, tuttavia sua moglie spinta
da una strana forza interiore lo convince a rischiare, così lui più
impaurito che mai si lascia andare.
La domenica sera si ritrovano davanti alla Tv per seguire gli sviluppi,
anche se i primi tempi non promettono niente di buono, ma la speranza è
l’ultima morire; suona di nuovo il campanello, sono i tre amici
licenziati insieme a lui che hanno qualcosa da dirgli. Si allontana
dalla televisione per poter parlare indisturbati, anche se con un po’
di rammarico pensando che i suoi amici gli vogliano raccontare le loro
angosce, invece gli propongono di aderire ad un loro progetto, vale a
dire quello di mettersi in proprio, investendo 25 milioni a testa.
L’idea certo lo alletta ma per mancanza di fondi si trova costretto a
rifiutare, nello stesso istante però arriva sua moglie che con gioia
incontenibile gli annuncia che hanno vinto, a questo punto non gli
rimane altro da fare che brindare alla nuova società e ricominciare a
sorridere alla vita.
FINE
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