Le Poesie di Marco Saya
Sintesi
Quando il tempo assottiglia la foglia
chiusa tra le pagine di un vecchio album
che,giovani,riempivamo di belle speranze
allora il domani ci appare nelle vesti
di quella saggezza sprecata
nell'adolescenza del pensiero
che,fattosi adulto, riconosce
la futilità del proprio vivere
Finzione
È strano vedersi che viv,
ti domandi perché sei lì…in mezzo agli altri (chi?)
Forse è tutta la finzione di un dio effimero
(prigioniero in un corpo acquoso)
Persino il tempo, pagliaccio neuronico,
è l’immaginazione di un frutto che, marcio,
si spiaccica nel ritorno all’humus di una nuova terra
Attesa
Sentite gli umori del popolo
Oggi tace
Ascoltate le parole della gente
Domani sarà troppo tardi
Le piazze ora sono deserte
Un piccione becca un tozzo di pane
Un passante incrocia un turista disperso
Un palco vuoto aspetta che il vento
disperda le polveri…
Momenti
Aspetta
Scivola dentro te
Lasciati
Scorrono le dita insinuose
Immagina
Solchi di un rio senza fine
Prendi
Una fontana ancora asciutta
Gioca
Palline in buca, sponde di un biliardo
Osa
Nuvole bianche sopra il cielo
Vieni
La fontana ora zampilla
Gusta
Sapori tropicali su pelle bagnata
Assapora
Il riposo di un tramonto sul mare placido
Ci risiamo
I soliti ignoti
Spezzano una vita
Una famiglia , una donna, bambini aspettano
Una democrazia sempre in bilico...
Ci risiamo
Essere liberi è un rischio
Pensare fa male...
Vigliacchi tra una folla di anonimi
Un perfido burattinaio dirige i fili...
Ci risiamo
Come prima
Come sempre
Il sacrificio di Marco
La cultura del vuoto lo ammazza in quel vicolo
Ci risiamo
Speriamo che sia l’ultima voltaDi dover leggere le solite cose
Il teatrino dei potenti si dissocia
Ma...quanto si dissocia...?